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artisti
Insegnante di Lettere vive ed opera a Treia (MC).
Oltre alla passione per la poesia, coltiva quella per la pittura e per la scultura.
Scrive articoli di Didattica e Metodologia e partecipa ad iniziative letterarie e a mostre d'arte in ambito locale e nazionale.
Diverse sue opere sono pubblicate in cataloghi e antologie letterarie; ha conseguito premi e riconoscimenti, classificandosi ai primi posti in vari concorsi nazionali di poesia.
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Madre
Le tue candide braccia
stendevano
i panni
al sole
e i tuoi occhi
parlavano
di cose semplici,
buone,
di preghiere
a bassa voce
accanto ai desideri
del cuore.
Cantavi
sul balcone
in mezzo a ringhiere
fiorite
e la tua mano
scivolava
veloce
tra un rammendo
e un ricordo.
Senza parole,
t'osservavo
scuotere il capo
agli anni fuggenti
e stringerti,
con occhi velati,
all'inseparabile scialle
aranciato.
Risento tuttora
l'operoso tramestio
dei tuoi passi
al mattino
e ti rivedo
mentre scomparivi
in cucina,
per mescolarti
all'aroma
del primo caffè.
Oltre il nero
Resistere, aggrappati
sullo scoglio d'utopia,
a difendere
avamposti mutevoli
lungo l'asse inclinato
d'un prossimo nulla.
Solitudine selvaggia
alla ricerca di qualcosa
che non sai,
nella lotta consueta
tra facili entusiasmi
e improvvisi sconforti.
Incagliate nella conformità,
insistono
ribellioni inutili,
logorate dalle corde intricate
del tempo
e dai flussi seducenti
d'interazioni virtuali.
Momenti vissuti
in girandola
d'insostenibili incognite,
nella morsa beffarda
dei traguardi continui
che, poi, abbandonano
i sogni
in pozzanghere nere.
Forse, altro cielo c'è.
L'incanto della libertà
Ho incollato
strisce bianche
sul foglio spento
della mia stanchezza,
poi ho dipinto
un'idea
sulle ali
d'un sogno.
Ho rubato
parole sussurrate
in lunghissimi inverni,
ho inventato
viaggi
nel mutare stupendo
delle stagioni,
per respirare
di nuovo
la tua presenza.
Per un momento,
ho riscoperto
l'incanto
della libertà:
un arcobaleno
di pietre preziose
impigliato
ad un sottile giallo
di luna;
un vento
lieve e incessante
che non può fermarsi,
dove volano
angeli chiari
verso un blu effimero,
più grande del cielo.
Nostalgia di giorni perduti
Foto d'altri tempi
nella silenziosa nostalgia
di giorni perduti:
le colline,
i luoghi dell'infanzia,
la mia casa ridente
di gerani in festa.
Odori, profumi dimenticati
prendono forma, colore,
diventano
giardini, vicoli,
frange di bucato,
terre argillose tinte d'azzurro.
Risento il chiacchierio delle donne
mescolarsi all'acqua corrente,
il martellare di trattori lontani,
il crepitio dei fuochi al tramonto.
Immagini fatate, lucenti
echeggiano di bimbi,
lanciati su sponde dorate
a inseguire lucciole di futuro.
Con loro m'arrampico
in cima allo stradone
per sentire la corsa del treno
e, poi, mi fermo sul muretto
a osservare
il lento andirivieni delle formiche,
le lucertole su una striscia di sole,
le acrobazie delle rondini.
Un attimo di distrazione
e tutto s'interrompe:
s'allontanano i filari di alberi,
sbiadiscono le rosse facciate delle case,
si richiudono, come tanti occhi,
le verdi persiane.
Svaniscono, inarrestabili,
nel sottile rimescolio
di frammenti e detriti del tempo,
soffocati da polvere antica.
Un tuffo improvviso, repentino
in un dolce inganno
e già … sono lontana.
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